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al testo di Giorgio Mancinelli
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‘eppur s’intona’ con questo corpo straziato dagli anni che ho vissuto in pieno senza rancore alcuno nel bene e nel male di questa vita di desideri assolti nell’illusione d’una giovinezza dimenticata nell’andare nel tempo lineare dei giorni tutti uguali che stanchi evadono la fierezza andata per nascondersi ignari della fine che pur sento incombente oltre le dischiuse porte di un ultimo cielo oltre il sereno sprazzo dell’amare gioie delle glorie d’amore sì che il passato difficilmente ritorna né restituisce al cuore i battiti pulsanti dell’ebbra sua fervida cocente passione che non concede alla rimembranza i tormenti dell’estasi degli abbracci voluttuosi la profusione dei baci né delle carezze dei corpi come degli schiaffi ricevuti in pieno viso né degli applausi e pur ne rido al pensiero con la sola faccia che mi porto dietro senza ipocrisia |
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